Ciao ragazzi
in attesa di spiegarvi come vanno i 3 oggettini Bimota, tra cui la nuovisisma Superbike BB3, colgo l’occasione dei test Bimota, e di questo primissimo contatto con il nuovo circuito Tazio Nuvolari, di Cervesina, Provincia di Pavia, per scrivercii una piccola recensione, come alcuni di voi mi hanno chiesto
Partiamo subito con il dire che si tratta di un autodromo di modeste dimensioni (lunghezza pista 2.7 km) e una velocità media relativamente bassa, il che ne fa un alternativa a circuiti come Franciacorta, San Martino Del Lago, Adria ecc…
Attualmente l’autodromo è in attesa di ricevere le omologazioni, momento in cui verrà aperto agli organizzatori e ai turni liberi per i privati
LA conformazione del tracciato è abbastanza semplice, ma presenta alcune parti piuttosto tecniche, soprattutto per via di cambi di inlcinazione e contropendenze, unite, a curve a doppi raggi di curvatura.
Se dovessi dare una primissima impressione direi che si pone a metà strada tra Franciacorta, pista veloce e abbastanza semplice e Adria, pista lenta ed estremamente tecnica.
Il senso è orario; le curve sono 6 a destra e 5 a sinsitra, anche se le curve 7 e 8 , si percorrono raccordandole in una piega unica, ovviamente a patto di azzeccare la giusta traiettoria fin dall’ingresso 😉 (cosa che io ci ho messo un pò a capire :D)
Gli spazi di fuga sono ampi e sicuri, e i cordoli sono molto bassi, cosa che permette di sfruttarli comodamente in uscita di curva
il retitlineo principale è lungo poco piu di 700 metri, e termina poco dopo l’uscita della pit lane. Arrivando dal rettilineo principale, si prende come riferimento un leggero dosso che c’è subito dopo il semaforo di partenza, dopodiche , con un millone, un amatore stacca a circa 240 kmh, un pilota sui 270; si scalano 3 marce e si affronta curva uno, a destra
Si tratta di una curvone, da terza marcia, molto ampio in rapporto alle dimensioni dell’intero circuito, tanto che le prime volte si entra un pò spiazzati e si tende a chiudere la curva molto prima dell’ideale punto di corda….con il risultato che si rischia di trovarsi troppo larghi in uscita.
Nel rettilineetto successivo si tira tutta la terza marcia, e alla staccata si butta la seconda e si percorre un tornante a destra, per poi spingere la seconda a limitatore fino al punto piu tecnico: il tornantino a doppio raggio a sinistra: Si tratta di una curva piuttosto difficile perchè, oltre ad avere due diverse raggiature, è dotata anche di una contropendenza che inganna l’occhio e che la rende di difficile interpretazione;
Si entra in seconda (o si scala in prima, se si vuole essere molto aggressivi, o si guida una quadricilindrica), completamente a gas chiuso, e cercando di stringere il piu velocemente possibile sul punto di corda, per poi rialzare la moto, e aprire gradualmente il gas.
nella curva 3, personalmente ho commesso parecchie volte l’errore di entrarci con una velocità eccessiva, (al pari di tanti altri tester in pista), il che mi portava a correggere pesantemente la traiettoria in uscita, perdendo davvero tantissimo tempo.
Nel rettilineetto successivo si tira tutta la seconda e ci si tuffa in una veloce esse, da afforntare con il gas puntato, e con la possibilità , in uscita, di raddrizzare un po prima la moto e anticipare l’apertura del gas, grazie alla presenza di qualche metro di asfalto extra, nella parte sinistra del rettilineo successivo
A questo punto si tira la terza, eventualmente si appoggia la quarta (sempre a seconda di che moto si guida….) e ci si prepara per la staccata in ingresso all’altra curva lenta del circuito, un tornantino a destra da prima (o da seconda) che inganna anche esso, perchè in uscita apre un pochetto.
nel successivo retitlineo che porta alle curve sette e otto, si tira tutta la seconda (o la terza,) e alla staccata si cerca immediatamente la corda della curva sette, in modo tale da poter raccordare anche la otto in un’ unica linea, con la saponetta sinistra sempre appoggiata a terra
Nell’accellerazione immediatamente successiva si sale di una marcia e poi si scala nuovamente per affrontare una chicane lenta sinistra-destra. In questo punto, trattandosi di curve piu “secche”, sarebbe consigliabile ritardare un pelo la staccata, sacrificando cosi l’ingresso nella prima a sinistra: in questo modo, ci si trova a percorrere la seconda curva a destra, seguendo una linea ideale che, con una buona velcocità di uscita, porta direttamente a raccordare l’ultima curva del circuito, verso destra
Quest’ultima è un’ altra curva piuttosto tecnica , perchè anche essa apre molto in uscita; la moto va inserita senza forzare la staccata, (visto che, praticamente, si passa direttamente dall’uscita della chicane, ancora piegati, al nuovo ingresso) ,e disegnando una traiettoria rotonda, per poter sfruttare al massimo l’accelerazione nella seconda parte della curva, piu morbida e dolce.
Questo piu o meno il giro. Ovviamente , essendo un circutio nuovo, non è ancora gommato, e il grip un pochino ne risente….Comunque sia il manto d’asfalto è di buona qualità, senza rappezzi, ed è in grado di drenare abbastanza bene eventuali spruzzi di pioggia (la notte prima del nostro test aveva piovuto….per paragone…..se fossiimo stati a San Martino Del Lago, per poter girare prima di mezzogiorno, avremmo potuto entrare solo con il canotto :D)
Ciao a tutti e a presto!